Mentre alcuni architetti e progettisti aspettano che il BIM diventi lo standard del settore prima di adottarlo, governi e committenti hanno già compreso le opportunità offerte e ne richiedono sempre più l’impiego. Questo strumento innovativo sta infatti apportando un netto miglioramento nei processi di progettazione, costruzione e gestione nonché una riduzione dei costi.
La Direttiva 2014/24/EU dell’Unione Europea ha introdotto alcune linee guida sull’utilizzo del software di Building Information Modeling (BIM) per la progettazione e realizzazione delle opere pubbliche. Lo Stato all’avanguardia risultano essere i Paesi Bassi, con il 51% dei progettisti che già utilizza il BIM, seguito dal Regno Unito (33%) dove, a partire dal 2016, qualsiasi fornitore che desideri concorrere a gare pubbliche deve possedere strumenti, tecniche e figure adeguate, come un BIM manager nel team. Anche in Italia dal 2019 sarà obbligatorio l’uso del BIM per le grandi opere e dal 2022 la normativa ricadrà su tutti progetti di costruzione.
La Svizzera non impone nessun obbligo d’utilizzo, ma con il quaderno tecnico SIA 2051 – BIM, la Società Svizzera degli Ingegneri e degli Architetti stila un importante testo utile alla comprensione di questo nuovo metodo.